È alla fine degli anni ’50 che Roger Picard, sindaco di Berru (Champagne-Ardenne), pianta i suoi primi vitigni su degli appezzamenti di terra che avevano appena ottenuto la denominazione “Champagne”.
All’inizio degli anni ’60 il figlio Jacques Picard comincia a interessarsi all’azienda di famiglia ed inizia a produrre i primi champagne commercializzati con il suo nome.
Nasce così lo champagne Jacques Picard.
Le due figlie di Jacques Picard, Sylvie e Corinne, con l’aiuto dei loro mariti, prendono le redini dell’azienda negli anni ’90.
Tutti insieme, oggi, contribuiscono al suo sviluppo e alla sua modernizzazione nel pieno rispetto delle tradizioni e si impegnano, con costanza, a garantire quella qualità che è ormai diventata il vero simbolo della Maison Jacques Picard.
Jacques Picard possiede 16Ha a Berru, Montbré, Avenay-Val-d’Or
- Berru
il paese natale dello champagne Jacques Picard, si trova 7 Km a nord-est di Reims.
Le sue colline, che sorgono sul fianco del Mont de Berru, nel prolungamento della Montagna di Reims, sono di media pendenza e esposte a sud-est. I vini prodotti nella zona sono corposi e rotondi.
- Avenay Val d’Or
Territorio dichiarato “Premier Cru”, vero e proprio punto di riferimento per tutta la regione della Champagne.
Avenay Val d’Or sorge non lontano da Epernay, nella regione dei “Grands Noirs”, ossia quella in cui si trovano alcune delle uve nere più pregiate di Francia e, grazie a un terreno dalle caratteristiche uniche, permette al pinot noir di esprimersi in tutta la sua forza.
- Montbré
Anche Montbré, paesino situato nel bel mezzo della Montagna di Reims, è un territorio “Premier cru”.
I vini prodotti nella zona sono famosi per la loro finezza e la loro eleganza.
Gli champagne Picard hanno un carattere deciso pur mantenendo un grande equilibrio.
Certificazione agricoltura biologica in arrivo
Nel 2013 Jacques Picard ha iniziato a lavorare la vigna in biologico.
Vedendo dei buoni risultati nel 2014 iniziò la conversione, la certificazione biologica è stata ottenuta nel 2019 ma dovremmo aspettare ancora 6 anni (quindi nel 2025) per poterla vedere in etichetta.