Uno champagne che esalta l’essenza del suo terroir – Champagne Lilbert Blanc de Blancs Brut 2013 –
Ci sono territori e ci sono terroir. Il secondo termine, francese, vanta una densità semantica molto più alta di quello italiano di cui non è solo, semplicemente, sinonimo. In Francia, per ragioni di terroir si sono applicate politiche di classificazione in Cru (Grand e Premier Cru), Village e denominazioni regionali la cui legittimazione potrà essere ricercata, molto semplicemente, empiricamente durante una qualsiasi degustazione. Nel nostro caso, poi, siamo fortunati: tra i 17 Grand Cru della Champagne Cramant è, senz’ombra di dubbio, uno tra i più eloquenti. Anche al neofita non sfuggirà, infatti, la peculiare, tagliente tensione acido-sapida degli Champagne di questo villaggio della Côte des Blancs, anche a prescindere dal loro dosaggio.
Il terroir nella bottiglia
In particolare, si tratta di vini il cui stile è dettato non dal produttore ma dal terroir e quelli di Lilbert & Fils, nella persona di Betrand, ne sono un esempio purissimo. Il giovane vigneron con le sole due Cuvée Grand Cru (tre, invero, ma Perle esce in edizione in certe annate) riesce a sublimare l’essenza stessa del terroir di Cramant non solo nella variabile dell’annata ma anche nella costante del suo suolo: qui, uno zoccolo purissimo di gesso su cui crescono forti le viti del vitigno che, universalmente, è riconosciuto come depositario diletto della Côte des Blancs: lo Chardonnay. E così a rifrangerla in Champagne dalla mineralità spiccata, delle evidenti note di gesso e pietra spezzata la cui polvere aleggia su una materia straordinariamente ricca ed espressiva. Questo, almeno, per quanto riguarda il suo Blanc de Blancs. Ma non si tratterebbe di terroir se al vino non concorresse anche il carattere dell’annata ed è così che nasce, ma solo in annate particolari, il suo Millésime.
2013, annata classica
Quello di cui vi parliamo è figlio di un’annata classica come non se ne vedeva da tempo, la 2013, la quale, vendemmiata in ottobre, è oggi foriera di una maturità esemplare che la straordinaria acidità traghetterà nel tempo, pur innervandone già oggi di succo la materia, densa eppure leggerissima.
ABBINAMENTI
a tutto pasto, pesce e verdure
SENTORI
frutta bianca e fiori
di Andrea Grignaffini –
25 giugno 2020, 10:49